SETTIMANA UNESCO 2018: oltre 4.000 pezzi di plastica sono stati trovati a Minori da 50 studenti

Durante la settimana UNESCO per l’Educazione alla Sostenibilità 2018, gli studenti dell’Istituto Comprensivo di Minori delle classi II A, III A e III B hanno partecipato a due pulizie sulla spiaggia. In collaborazione con ACARBIO e il Club per l’Unesco di Amalfi, gli studenti sono stati impegnati in una lezione legata al tema “Fuori dalla plastica: un percorso da costruire“, per continuare poi con il lavoro sul campo direttamente in spiaggia alla ricerca di quale tipo di spazzatura fosse presente nella sabbia e qual era l’elemento più comune.

L’attività è stata proposta alla professoressa Assunta Valittuti, che ha motivato e incoraggiato l’Istituto scolastico a svilupparla durante il 21 e il 23 novembre. Oltre 50 studenti hanno partecipato agli incontri insieme ai loro insegnanti. Sono stati divisi in sei gruppi, “Tartaruga”, “Balena”, “Medusa”, “Gabbiano”, “Delfino” e “Octopus”. Ad ognuno di loro è  stata designata un’area per raccogliere la spazzatura che era stata abbandonata nella sabbia. Il gruppo del 21 novembre, ha ripulito dalla spiaggia libera centrale fino al ponte, e il gruppo del 23 ha pulito sul lato sinistro della spiaggia centrale. Ogni squadra, con le proprie borse di raccolta della spazzatura,  ha vissuto questo momento con allegria e grande motivazione. Hanno così ripulito la spiaggia e studiato gli elementi. Tutta la spazzatura raccolta è stata poi gestita e riciclata dal Comune di Minori, che ha supportato questa attività.

Risultati e analisi degli elementi trovati dagli studenti

L’84% degli oggetti trovati sulla spiaggia erano di plastica: oltre alle bottiglie anche casse di frutta o frutti di mare, reti, olio per motori e bottiglie di detersivo, coperchi per i fuochi d’artificio. L’elemento di plastica più comune, tuttavia, era il polistirolo. Questo è usato per trasportare pesce o cibo ed è stato trovato in pezzi grandi e piccoli per un totale di 1114. Ciò significa che il 28% della spazzatura di plastica nella spiaggia è fatta di questo elemento, che può essere molto pericoloso, in quanto si rompe facilmente in parti più piccole e possono essere ingerite dai pesci quando arrivano nel mare.

La categoria “altri elementi” era composta principalmente da pezzi di vestiti lasciati da persone in spiaggia, costumi da bagno, intimo o calze, e c’erano anche presenti corde e elementi di vela che non potevano essere catalogati perché avevano componenti misti.

E poi mozziconi di sigaretta: è stato l’elemento più basso presente nella spazzatura, in contrasto con quanto riscontrato durante il periodo di attività del progetto Make it Blue in agosto 2018, dove i volontari hanno fatto attività di pulizia costante sulla spiaggia di Minori, raccogliendo in media 428 mozziconi di sigarette al giorno. La grande differenza è senz’altro dovuta al numero di visitatori che Minori riceve durante l’estate, poiché è costantemente affollata da persone che trascorrono le giornate di sole in spiaggia.

Di nuovo a scuola

Dopo aver analizzato gli elementi e compilato le tabelle dei risultati, il team è tornato a scuola per compilare i risultati e chiudere così l’attività con una riflessione di gruppo su ciò che hanno trovato, e sulle azioni che possono intraprendere per evitare l’inquinamento da plastica. Alcuni dei loro suggerimenti come ad esempio “usare più di una volta lo stesso oggetto di plastica se è possibile” “getta via la carta e le bottiglie nel cestino, non sulla spiaggia o nel terreno” “non buttare la plastica nel mare, noi dovremmo mantenere l’ambiente pulito e riciclare sempre“, sono stati raccolti in note  e incollati in un poster in ogni classe, per ricordare ai partecipanti le piccole azioni personali che possono fare la differenza.

Ispirazione da tutto il mondo

L’idea di questa attività è nata dalla nostra stagista Carla, che è entrata in contatto con la squadra cilena di “Científicos de la basura” – Trash Scientists – che hanno indagato sulla spazzatura presente nelle spiagge del suo paese. In diversi periodi di tempo, per quasi 10 anni, le scuole in tutti i 4.000 km della costa cilena hanno collaborato alla ricerca per sapere qual è lo stato delle spiagge.

“Ad agosto 2018, ero una dei capi squadra di Make it Blue nella spiaggia di Minori – ha spiegato Carla che sta per laurearsi in Sviluppo Sostenibile presso l’Università svedese di Uppsala – Ogni giorno raccoglievamo bottiglie di plastica, tazze, cucchiai, tovaglioli e mozziconi di sigarette, e sono stata interessata a sapere cosa succedeva invece sulla stessa spiaggia dopo l’estate. Quando ho scoperto il progetto di Científicos de la Basura, ho pensato che sarebbe stato importante anche per i bambini delle scuole di Minori sapere quale tipo di spazzatura è presente nella loro spiaggia.

Sono stata poi sorpresa dalla motivazione dei ragazzi italiani, molto entusiasti di partecipare alla ricerca, raccogliendo così la spazzatura anche molto velocemente: alcuni di loro sono andati oltre la loro area designata per continuare a raccogliere altri rifiuti. Dopo aver classificato gli elementi e aver riflettuto in classe sull’origine della spazzatura, alcuni dei bambini hanno anche chiesto “Quando è la prossima pulizia?”. Per me è stato un momento molto appagante, tanto da pensare che questo tipo di attività può davvero avere un impatto sulla comunità attraverso i bambini. Spero che queste iniziative possano essere diffuse in tutta la Costiera Amalfitana, per sensibilizzare la comunità locale sullo stato delle proprie spiagge e ridurre così l’inquinamento”.